"Il mondo intimo di Sara Fratini"
Intérieur à la table ronde I, 2024
tecnica mista su carta, 29 x 19 cm
Il quadro di Sara Fratini, parte del ciclo Options, è una tecnica mista su carta di dimensioni contenute (29 x 19 cm), che racchiude in sé un microcosmo di riferimenti estetici e concettuali. Quest’opera rappresenta un interno domestico, un appartamento denso di dettagli, delineato con un tratto grafico netto e raffinato su un fondo grigio-verde, che contribuisce a creare un’atmosfera sospesa e contemplativa. La scelta cromatica, con le sue tonalità sobrie e delicate, amplifica la sensazione di intimità e invita lo spettatore a esplorare gli spazi rappresentati con lentezza. Fratini gioca sapientemente con la dualità tra grafica e pittura, unendo la precisione del disegno architettonico alla sensibilità materica della pittura, un processo che riflette il suo personale passaggio alla quarta dimensione pittorica, dove le superfici si animano e gli spazi acquisiscono una profondità emozionale.
Il ciclo Options trova il suo nucleo nella variazione sul tema: la stessa immagine di base si trasforma in un gioco di interpretazioni e punti di vista, come a suggerire che ogni spazio domestico è al tempo stesso stabile e fluido, concreto e immaginario. Questo lavoro richiama le atmosfere intime di artisti come David Hockney, con le sue rappresentazioni di interni e piscine, dove la vita quotidiana diventa un pretesto per indagare luce, spazio e relazioni. Al tempo stesso, riecheggia la sensibilità grafica di Richard Hamilton, maestro della Pop Art britannica, nella capacità di sintetizzare l’essenziale attraverso un linguaggio estetico contemporaneo e accessibile. Il disegno rigido e strutturale richiama anche le composizioni minimali e analitiche di Luigi Ghirri, pur traslandone il linguaggio fotografico in un contesto pittorico.
L’opera invita a un’osservazione attenta dei dettagli: il tavolo apparecchiato con un telecomando, una bottiglia di vino, sottopiatti ordinati, e sullo sfondo il lungo corridoio prospettico che si apre verso altre stanze, rimandano a una dimensione di quotidianità trasfigurata. Le linee geometriche che dominano la composizione conferiscono un ordine quasi maniacale, ma al contempo suggeriscono una narrazione implicita, un dialogo silenzioso tra oggetti e spazi. L’architettura degli interni non è solo un tema, ma diventa il vero protagonista dell’opera: un soggetto vivente, animato dalla luce e dal tempo.
Il fondo grigio-verde svolge una duplice funzione, quella di isolare gli elementi grafici conferendo loro maggiore rilievo, e quella di evocare una calma sofisticata, una sensazione di equilibrio che richiama l’interior design di fine Novecento e inizio Duemila, con la sua enfasi su spazi ordinati, colori neutri e forme essenziali. La profondità psicologica dello spazio rappresentato trascende però il mero esercizio grafico: è un invito a riflettere sul nostro rapporto con gli ambienti che abitiamo, sugli oggetti che definiamo come familiari e sui mondi interiori che proiettiamo nei luoghi domestici.
In definitiva, questo quadro di Sara Fratini è molto più di una rappresentazione di un interno: è un’esplorazione estetica e concettuale che unisce passato e presente, materia e pensiero, grafica e pittura, in una sintesi armoniosa e profondamente evocativa. L’opera non solo celebra l’architettura e la pittura, ma invita lo spettatore a interrogarsi sul significato più profondo dello spazio abitato, inteso come specchio delle emozioni e delle storie individuali.
Mirco Giarré
(critico d'arte et commissario d'esposizione - galleria Spazio Lac)

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